'E Michea disse: Com'è vero che l'Eterno vive, quello che l'Eterno mi dirà, quello lo dirò' (1 Re 22:14).
IL TESTO è un grande testo ed è tratto da un grande capitolo. Alcuni capitoli della Bibbia sono certamente più grandi di altri, e non è affatto offensivo per l'autorità della Scrittura riconoscere la loro speciale grandezza. La dottrina dell'ispirazione plenaria non significa, come spesso la rappresentano i suoi oppositori, che tutte le parti della Bibbia abbiano lo stesso valore, significa solo che tutte le parti della Bibbia sono ugualmente vere. Anche le parti meno preziose della Bibbia hanno, infatti, il loro posto. Gli amanti della poesia amano le linee di livello di Shakespeare; così noi cristiani abbiamo a cuore i capitoli in prosa di grande livello della Parola di Dio. Anche nei sentieri pianeggianti della Scrittura possiamo camminare con Dio e imparare da Lui. Ma poi, quando abbiamo attraversato un tale tratto nella nostra lettura della Bibbia, in cui si nascondono scene lontane, improvvisamente emergiamo a volte mentre leggiamo, come sul ciglio di una collina, e discerniamo davanti a noi con occhi stupiti una prospettiva ampia e libera del mondo, del destino e del dovere umano. E lì, attraverso la grande distesa che si stendeva davanti, si può vedere uno stretto sentiero che conduce su colline e valli fino a quando, in lontananza, si perde nella misteriosa luminosità della città di Dio. (Clicca il bottone verde per leggere tutto il testo)